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Gamma RGB completa o limitata: c’è differenza?

BenQ
2020/04/08

Con un monitor per PC la differenza tra gamma RGB completa e limitata ha delle conseguenze significative sulla qualità dell’immagine. La risposta è, dunque, sicuramente sì. Tale divergenza ha a che vedere con le esigenze diverse di monitor e TV nell’era dell’elaborazione digitale delle immagini. È bene tener presente che per gamma dinamica RGB completa o limitata si intende il livello di intensità della luce e dello scuro. Non c’è rapporto diretto con l’intensità del colore e la tecnologia HDR funziona perfettamente con entrambe.

Le gamme complete e limitate si trovano su monitor e TV a prescindere dalla luminosità di picco. In sostanza, una TV a 300 nit e un monitor a 1000 nit avranno le proprie versioni dello stesso sistema di calcolo per la gamma completa/limitata, cioè lo stesso numero di fasi, che però daranno valori differenti a seconda che sia una TV o un monitor (su quest’ultimo dovrebbero risultare tre volte più intensi). La natura individuale delle gamme RGB rende la calibrazione di monitor e TV estremamente importanti. 

Come viene definito l’RGB completo e limitato?

Si tratta di uno standard attuale di settore, e quanto menzionato sopra vale per l’sRGB, altrimenti detto RGB standard, o anche solo RGB. Sviluppato inizialmente da tecnici Microsoft, HP, Intel e di altre aziende è una gamma di 255 livelli, in cui 0 rappresenta il nero assoluto e 255 il bianco assoluto, sempre su display. Oppure rispettivamente il tono più scuro e più luminoso. E nel mezzo si trovano 253 gradazioni. Esistono altre gamme per usi più specifici come il CAD/CAM, che va da 0 a 147 ad esempio, ma non ci dilungheremo perché non riguardano gli standard attualmente più diffusi. Per RGB completo s’intende la possibilità mostrare da 0 a 255, cioè la gamma completa, ciò che da anni viene utilizzato per i monitor PC. L’RGB limitato va da 16 a 235, quindi il nero assoluto per questo standard è 16 livelli più luminoso (o meno scuro) di quello dell’RGB completo. Allo stesso modo, il punto di bianco (o luminosità) massimo per RGB limitato è di 15 livelli più basso (meno luminoso) dell’RGB completo.

Ma, allora, perché esiste la gamma RGB limitata?

Durante la transizione verso una tecnologia interamente digitale, chi creava contenuti, come cineasti e registi, ha notato che la gamma RGB completa predefinita causava problemi a film e serie TV. L’RGB completo ha una gamma più estesa di scuro, per cui i dettagli nelle zone di oscurità si vedono più chiaramente. Questo provoca qualche problema perché è più difficile “nascondere”. Ad esempio, nei film dell’orrore le visuali buie servono proprio per nascondere cose. Mentre in quelli di azione spesso vengono utilizzati cavi per fare volare gli attori, che poi devono essere eliminati in post-produzione. I film e le serie di fantascienza ricorrono spessissimo a effetti speciali e computer grafica. Con una gamma vivida e dinamica molti di questi elementi possono sembrare meno realistici e sovraesposti. Dopo molte prove, è stata adottata la gamma 16-235 in quasi tutte le istanze cinematografiche e di attività creative. I contenuti dei servizi di streaming e dei Blu-ray vengono quasi sempre distribuiti con gamma RGB limitata. 

RGB completo: utilizzando la gamma completa è ideale per PC.


RGB limitato: utilizzando la gamma 16-235 è ideale per film e TV.

Perché può essere problema?

I monitor per PC utilizzano, come impostazione predefinita, la gamma RGB completa. Se l’impostazione non viene cambiata e il monitor viene utilizzato per vedere contenuti con RGB limitato, si verifica il cosiddetto “black crush”, ossia le zone più scure dell’immagine risultano troppo scure, causando una perdita significativa di dettagli. Per potersi godere al meglio film e serie TV in teoria si dovrebbe passare alla gamma RGB limitata. Per fortuna, applicazioni interne o esterne come Netflix hanno molto migliorato la regolazione automatica della connessione HDMI o DisplayPort utilizzata per la trasmissione. I Blu-ray sono codificati solamente per RGB limitato e con un display con RGB completo la qualità di visione è pessima.

Ed è vero anche il contrario. Utilizzare un monitor predisposto per la gamma RGB completa solo con RGB limitato, farà sì che le immagini siano sbiadite e slavate. Il nero diventa grigio scuro e si perdono molti dettagli. Analogamente, una TV usata come monitor è probabile che abbia una gamma RGB limitata, e quindi utilizzata con contenuti a RGB completo produrrà il fenomeno di “black crush” menzionato più sopra. 

La gamma RGB completa su display a RGB limitato produce “black crush” e perdita di dettagli.

Se RGB del contenuto e del display corrispondono, appariranno più dettagli sull’immagine.

Qual è la soluzione?

È semplice, come spesso accade nell’ambito video, basta assicurarsi che sorgente e display corrispondano: usare una TV a RGB limitato per guardare Blu-ray e un monitor a RGB completo per videogiochi e informatica. Basta verificare che tutto sia impostato sulla stessa gamma dinamica, altrimenti l’immagine risulterà rovinata.

Certo, sarebbe auspicabile una standardizzazione da parte del settore che porti alla scelta di una sola gamma, o che i display abbiano una regolazione automatica per passare da RGB limitato a completo a seconda del contenuto. Purtroppo, non sembra muoversi molto su questi fronti, ma è bene comunque esserne al corrente.

Controllare le impostazioni del driver della scheda grafica e del display per selezionare la gamma giusta, se c’è la possibilità di farlo. Ricordarsi di scegliere sempre, dove possibile, la gamma RGB completa per il monitor PC, mentre per TV su PC o Blu-ray su monitor, la gamma RGB limitata dovrebbe essere l’opzione migliore.

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