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Gaming su PC, DLSS, GeForce RTX Serie 30 e come si integrano

BenQ
2020/11/26

Con il DLSS NVIDIA sulle schede GeForce RTX Serie 30, il monitor 4K raggiunge un frame rate elevatissimo, mentre chi ha monitor 1080p può contare su un refresh ultrarapido e una fedeltà visiva senza precedenti.

Uno degli sviluppi più entusiasmanti per i giocatori PC negli ultimi anni è il deep learning super sampling (super campionamento di apprendimento profondo) o DLSS.

Sviluppato da NVIDIA e dal lancio della GeForce RTX Serie 20 sempre più prominente, il DLSS è alla sua versione più recente con l’arrivo di modelli della GeForce RTX Serie 30 come la RTX 3090, RTX 3080 e RTX 3070.

Perché il DLSS è così importante? Perché fornisce un sostituto completo per processi computazionali laboriosi come l’anti-aliasing e l’up e down scaling, rendendo teoricamente irrilevante la risoluzione. Il DLSS funziona a livello hardware attraverso i cosiddetti Tensor Core su schede grafiche NVIDIA, che utilizzano l’IA o il deep machine learning (apprendimento automatico profondo) per ottimizzare le prestazioni di qualsiasi gioco compatibile con DLSS.

Se giochi con il PC, il DLSS potenzierà il valore della scheda grafica, in pratica aumentando la potenza di elaborazione grafica tramite la virtualizzazione. Nei casi estremi, il DLSS funziona come una SLI, ma invece di aggiungere un’altra scheda con conseguente impegno economico oneroso, otterrai una prestazione raddoppiata grazie alla potenza dell’IA virtualizzata senza alcun hardware aggiuntivo.

A differenza dell’anti-aliasing tradizionale o dello scaling o del sampling, il DLSS non ha praticamente nessun costo computazionale, dato che tutti i calcoli sono fatti a livello di hardware primario e in background. È per questo che il DLSS riesce così bene a far aumentare il frame rate nei videogiochi compatibili. 

C’è qualcos’altro da fare?

Abilitare il DLSS solo con i giochi che lo supportano. Non c’è bisogno di attivarlo dal centro di controllo NVIDIA, a differenza del v-sync e del G-Sync. Il DLSS, proprio come il ray tracing, a cui è strettamente collegato, è sempre attivo sulle schede grafiche che hanno questa funzionalità integrata.

Nell’immagine qui sotto vediamo Control, sviluppato da Remedy, che gira su Northlight, motore piuttosto esigente. Control supporta il DLSS e, come mostrato qui sopra, abilitarlo è fondamentale, se, per esempio, hai un bel monitor 4K con una RTX 3070. Certo, puoi far girare Control con rendering e output 4K, ray tracing abilitato e impostare tutto al massimo, ma il frame rate probabilmente rimarrà sotto i 30 al secondo. Con il DLSS, puoi avere il rendering interno impostato a 1440p con un output a 4K. Il DLSS effettua automaticamente il super sampling o l’upscaling e gestisce anche l’anti-aliasing. I risultati sono indistinguibili dal 4K nativo, ma il frame rate che abbiamo misurato è di circa 50, molto meglio di 30.

Inoltre, con il DLSS non c’è bisogno dell’anti-aliasing e non sono apparsi né sfocature né artefatti associati all’upscaling o al super sampling.

E basta solo attivare il DLSS! 

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E non è finita qui

Per amor di verifica, abbiamo ridotto la risoluzione interna a 1280 x 720 ma abbiamo tenuto l’output a 3840 x 2160 con il DLSS attivato. A livello visivo, Control è sempre molto vicino al 4K nativo e non sorprende che abbia girato a 80 frame al secondo. Per un titolo così esigente come Control (un nome proprio azzeccato) è un davvero un miracolo. In effetti, con il DLSS l’IA rende il divario tra la risoluzione interna e esterna di rendering praticamente insignificante. I nostri amici dell’apprendimento automatico stanno diventando così bravi, che abbiamo il sospetto che presto i videogiochi potrebbero girare a 640 x 480 con un’uscita 8K senza che l’occhio umano se ne accorga. 

E il contrario?

Il DLSS funziona anche per il downscaling. Diciamo che se hai un monitor 1080p da gaming ultraveloce, ci puoi far girare i giochi a 4K e la tecnologia DLSS regolerà automaticamente il rendering 3840 x 2160 con un output a 1920 x 1080. In questo caso, ovviamente, non sembrerà un 4K, perché il monitor non ha abbastanza pixel, ma comunque sembrerà un ottimo full HD. Non avrai bisogno di anti-aliasing, che in passato è sempre stata la debolezza del 1920 x 1080 rispetto al 4K o addirittura al QHD. Le texture saranno più nitide e accurate, e il frame rate sarà fenomenale, uguagliando con facilità un pannello da gaming a 144Hz. Lo stesso vale per 1440p a 1080p o per 2160p a 1440p. Il DLSS e tecnologie simili, come DirectML di Microsoft, funzionano con tutte le risoluzioni, per quanto ne sappiamo. 

C’è qualche lato negativo?

A parte dover comprare una nuova scheda grafica che abbia il DLSS, l’unico aspetto negativo è legata alla parte di “apprendimento” del DLSS. In teoria, basandosi su nostre osservazioni personali, il DLSS può comportare tempi di caricamento più lunghi al primo avvio di un gioco, perché l’IA Tensor Core deve effettivamente studiare il gioco che è stato eseguito per la prima volta e ottimizzare la prestazione degli shader di conseguenza. È come portare la macchina nuova dal meccanico di fiducia, di sicuro ci metterà un po’ di più di quanto facesse con quella che gli hai portato negli ultimi cinque anni.

Analogie automobilistiche a parte, sembrerebbe che le schede grafiche con DLSS creino profili per ogni gioco sul momento. Non sappiamo se vengano salvati da qualche parte, ma abbiamo notato che i videogiochi a cui abbiamo giocato per anni con la GTX 1080 Ti da una SSD ci mettono di più ad avviarsi la prima volta con una RTX 3070, sempre dallo stesso hard drive. Ma dopo no. Il che ci porta a pensare che dei grossi cambiamenti di hardware costringerebbero l’IA a dover imparare di nuovo le impostazioni relative a ogni gioco.

Ma una breve procedura di ottimizzazione ogni tanto è un piccolo prezzo da pagare per avere un frame rate da capogiro e, magari, far sì che la gestione della risoluzione non sia più un problema. Siamo solo all’inizio della fase avanzata dell’IA nella grafica dei giochi, e senza dubbio il futuro ci riserverà molte sorprese, speriamo solo non siano di quelle in cui è l’intelligenza artificiale a decidere per noi a quale videogioco giocheremo. Non sarebbe altrettanto bello. 

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